11 Ott Le principali linee guida per la gestione delle emergenze legate alla fistola
A cura della Dott. ssa Marisa Pegoraro, infermiera specializzata in emodialisi prezzo l’Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda, membro della società scientifica EDTNA/ERCA, Past President della società scientifica SIAN.
Non dovrebbe mai succedere, ma purtroppo può capitare che la fistola arterovenosa si infetti o si creino aneurismi. Il dott. Pegoraro di seguito spiega molto chiaramente come fare in questi casi e, in generale, come mantenere in buono stato questo importante accesso.
La fistola è una comunicazione tra un’arteria e una vena, solitamente sull’avambraccio, a volte sul braccio. La vena collegata diventa più grossa, più palpabile, più forte, cambiando molto velocemente nelle prime settimane e nei primi mesi, e continuando il cambiamento impercettibile anche dopo.
Il procedimento chirurgico della fistola permette di ingrandire le vene superficiali e renderle più resistenti, tanto da sopportare l’inserimento degli aghi di calibro medio grande, rendendo così disponibile una maggiore quantità di sangue per la dialisi. Il modo in cui sono inseriti gli aghi, di volta in volta, determina delle deformazioni più o meno evidenti, inoltre, essendo ognuno di noi simile, ma ognuno diverso, anche il modo in cui queste alterazioni si evidenziano dipende dalla nostra genetica, dal tipo di pelle e sottocute, dalla nostra età e genere. Le alterazioni più evidenti sono delle dilatazioni circoscritte, note come “aneurismi”, che si formano in corrispondenza delle zone che vengono punte maggiormente. L’unico modo per limitare gli aneurismi è quello di pungere la vena secondo degli schemi precisi.
L’infezione della fistola, invece è un evento infausto che avviene quando il corpo non riesce a contrastare l’avanzare dei germi nelle sedi inappropriate. L’infezione si riconosce perché si manifesta con dolore, rossore e calore e può essere superficiale, sul punto di inserzione dell’ago. In questo caso è molto importante NON pungere sul rossore, disinfettare e lasciare riposare. Se invece il rossore interessa anche le zone circostanti e più profonde, oltre a non pungere nell’area, è indicato un trattamento con antibiotico, per via orale o, nelle forme più aggressive, per via endovenosa.
Per prevenire l’infezione della fistola è importante una corretta igiene del braccio e delle mani, sia dei pazienti che degli operatori e il rispetto delle giuste modalità di disinfezione e di puntura. Può anche capitare che l’infezione si sviluppi a seguito di un intervento diagnostico o chirurgico in questi casi si procede immediatamente con l’antibiotico per via venosa.
Evitare infezioni e aneurismi permette di mantenere la fistola in buono stato dal punto di vista estetico, ma soprattutto non minaccia la sua funzionalità: il sangue circola lineare, la cute resta sana, morbida e strutturata, le punture degli aghi sono poco visibili, mimetizzabili nel contesto.